"Come videogiocatori riteniamo che i rischi connessi a tale proposta siano principalmente due:
– che il Comitato nazionale non abbia la conoscenza del mezzo e le competenze tecnologiche necessarie a valutare i videogiochi;
– che l’uscita dei videogiochiin Italia possa essere ritardata in attesa della valutazione nazionale.
Come videogiocatori sappiamo anche quanto possa essere dannoso posticipare l’uscita dei videogiochi rispetto al resto d’Europa in quanto:
– discriminerebbe i videogiocatori italiani da quelli europei, allungando inutilmente i tempi nei quali noi italiani potremmo giocare con i videogiochi, non soltanto quelli “controversi”, visto che la procedura di deposito e di eventuale riclassificazione nazionale è prevista per tutti i titoli senza distinzioni;
– potrebbe mettere a repentaglio la stessa tutela dei minori, perché la procedura alimenterebbe la pirateria, specie su Internet, e spingerebbe lo sviluppo delle importazione parallele – perfettamente legali – da altri paesi europei dove non vige il sistema del doppio controllo.
L’Italia potrebbe diventare l’unico paese in Europa, dove viene imposto un macchinoso sistema di doppia valutazione, senza alcuna certezza in termini di efficacia del controllo e di legittimità delle procedure rispetto al principio comunitario di libera circolazione delle merci, al fine di assicurare agli utenti finali un’effettiva libertà di accesso all’offerta sul mercato.
Crediamo che non sia intento del legislatore isolare il mercato italiano dall’Europa ed avere prodotti bollinati con due classificazioni differenti!
La tutela dei minori è un diritto fondamentale che nessuno mette in discussione. Si discutono solo i modi in cui si intende tutelare questo diritto. E’ bene notare che i minori, oramai, rappresentano soltanto uno dei pubblici di riferimento dei videogiochi, in quanto è oramai realtà che il videogiocatore italiano sia un consumatore di età giovane adulta, con un’età media dai 25 ai 30 anni.
L’unico modo, a nostro avviso, per affrontare efficacemente il problema è fare in modo che, da un lato, il sistema PEGI venga rispettato dai consumatori/rivenditori e, dall’altro, che i genitori esercitino il loro compito di vigilanza al momento dell’acquisto e dell’uso dei videogiochi da parte dei propri figli. Facciamo pertanto appello alla Vostra sensibilità affinché nel prosieguo dell’iter parlamentare venga privilegiato un approccio maggiormente libertario e moderno, senza pregiudizi ideologici nei confronti dei videogiochi, in un’ottica di piena integrazione europea. L’obiettivo deve essere l’utilizzo corretto e responsabile, non il blocco dell’accesso alla creatività".
Per sottoscriverla si può visitare l’apposita pagina predisposta su Multiplayer.it.